Giunta alla mia terza gravidanza, posso affermare che il pancione porti con sé degli indiscutibili vantaggi, tra i quali la prova costume.
L’unica preoccupazione non sarà più trovare un modello in grado di camuffare i rotoli antiestetici, bensì scegliere un costume in cui il pancione possa stare comodamente a suo agio e forse, per la prima volta, riuscirete anche a riempire in modo armonioso un due pezzi.
E godiamocelo questo momento perché, l’estate successiva, dopo aver già partorito, potremmo sempre trovare chi, ponendoci la mano sul ventre (vuoto), ci rivolga una domanda inopportuna del tipo: quando nascerà?
Ma i vantaggi non si esauriscono nella prova costume affrontata finalmente con fierezza e disinvoltura, ma anche in altri 5 aspetti di non poco conto
– aumento di felicità e benessere: la massiccia dose di ormoni di cui si viene tempestate sortisce un effetto di euforia mista a confusione che ci fa vivere in una sorta di bolla sospesa e beata. Poi, certo, ci sono gli sbalzi improvvisi e le fasi “psicolabili” per cui ci si ritrova magari a piangere a dirotto davanti a uno yogurt scaduto. Però, questa parte rientra negli svantaggi di chi è al nostro fianco nei mesi della gravidanza.
– evitare le code (al supermercato, al cinema, alle poste, alle mostre…): non sottovalutate la “precedenza” assoluta cui avete diritto quando siete incinta. Gli unici vostri concorrenti saranno solo gli over 70. La prima volta che mi hanno “scortato” alla cassa facendomi saltare la coda kilometrica fuori da una mostra solo perché “ero incinta”, volevo piangere dalla commozione. Ci prenderete così gusto che andrete proprio a cercare le code, solo per l’ebbrezza di poterle saltare.
– imparare a dire di no: siete state invitate da qualche parte e non avete nessuna voglia di andare? Beh, siete incinta e potete – finalmente – sentirvi libere di dire di no senza sentirvi in colpa. Infatti, nessuno insisterà per strapparvi un sì e non dovrete fornire altre giustificazioni. Per chi, come me, ha difficoltà a dire di no, il momento della gravidanza può essere una buona occasione per esercitarsi a dire di no, perché ricordiamocelo, imparare a dire di non può diventare una forma di onestà e rispetto verso se stessi e gli altri. Su questo tema consiglio la visione di questo video dello psicologo Luca Mazzucchelli: “imparare a dire di no senza sentirsi in colpa”.
– basta chiedere: in nessun altro periodo della nostra vita ci basterà chiedere perché la nostra richiesta venga esaudita (in fretta). Soprattutto con vostro marito, è arrivato il momento di farvi aiutare in tutte quelle faccende di casa delle quali molto probabilmente ignora l’esistenza. Ok, anche qui attenzione a non esagerare con le richieste perché potreste presto ritrovarvi a chiedergli di passarvi un bicchiere che potreste raggiungere anche da sole semplicemente allungando il braccio…
– incentivo a migliorarsi: nel momento in cui si scopre di aspettare un bambino, nell’equilibrio famigliare scatta qualcosa perché i figli, sia che siano desiderati sia che arrivino in un momento in cui non li si stava pianificando, spronano a tirar fuori la nostra parte più responsabile, migliore, attenta. Un figlio ci dà quella forza e quel coraggio per “osare” e uscire dalla nostra zona di comfort, incentivando cambiamenti anche radicali nella nostra vita ma necessari e di cui potremo un giorno andare fieri.