Cosa portare nella valigia per il parto non è più un argomento che mi preoccupa, essendo ormai alla terza borsa e avendo quindi bene in mente che cosa realmente serva portare. La prima volta che mi hanno parlato di valigia del parto da portare in ospedale mi era sembrato un termine esagerato e inappropriato. Invece, giunta alla mia terza gravidanza, ho rivalutato il significato di “valigia per il parto” perché, anche se non si cambia città per partorire, è indubbio che si stia per intraprendere un nuovo e avventuroso viaggio. E questo vale sia che sia il primo figlio sia che sia il quinto o il decimo!
I giorni in cui si sta in ospedale (avendo fatto due cesarei sono rimasta per circa una settimana entrambe le volte) sembra di vivere in una dimensione parallela. Ci siamo noi e il nostro bambino e tutto il mondo resta fuori. Certo ci sono le visite dei parenti, degli amici, le intrusioni sbrigative delle infermiere per medicare le ferite, ma sono solo brevi intermezzi che spezzano una routine di quiete, silenzio e beata solitudine in cui il solo incanto è perdersi nella bellezza in miniatura del bebè che ci dorme addosso.
E allora tutto il resto passa in secondo piano. Tranne noi stesse, ovviamente, di cui dobbiamo prenderci cura anche perchè il nuovo arrivato dipende completamente dalla mamma. Quanto più saremo brave a ritrovare un nostro benessere quindi, punti doloranti e contrazioni uterine permettendo, tanto più la relazione mamma-bambino ne trarrà vantaggio.
Ecco allora che la valigia del parto, con dentro non solo i cambi per il bebè, ma anche tutto il necessario per sentirci a casa, diventa – per il periodo della nostra degenza in ospedale – un punto di riferimento di non poco conto.
Ogni ospedale solitamente fornisce una propria lista di consigli. Tuttavia, alcune linee guida “standard” vi possono garantire di avere tutto l’occorrente ovunque andiate:
Documenti da ricordarsi
- documento di identità valido e tessera sanitaria;
- documentazione della gravidanza (eco, tamponi etc);
- dati su eventuale assicurazione sanitaria;
Per il bambino
- suddivisi in buste di plastica trasparente (con sopra etichetta nome e cognome bambino) almeno tre cambi per il bambino. Ogni busta è bene che contenga: 1 body mezza manica – anche se è inverno perché gli ospedali sono caldi – e 1 tutina di cotone o ciniglia taglia zero mesi oppure 1 mese. Le tutine con i bottoncini automatici che si aprono sul davanti sono le più pratiche e comode sia da infilare sia da sfilare. Inoltre non dimentichiamoci di inserire 1 paio di calzini di cotone;
- Eventuale cappellino di cotone e ciuccio (se vorrete darglielo);
- 1 confezione di pannolini (alcuni ospedali li forniscono loro, ma per evitare sorprese meglio portarli);
- 1 copertina o lenzuolino;
Per la mamma
- 3-4 camicie da notte con bottoni sul davanti per facilitare allattamento;
- coppette assorbi latte;
- paracapezzoli d’argento per curare ragadi nel caso comparissero;
- crema di lanolina per la cura del seno (ed eventuali ragadi). Io mi sono trovata benissimo con la Purelan di Medela;
- 1 paio di ciabattine;
- 1 vestaglia (vi servirà quando dovrete andare a recuperare il bebè nella nursery);
- beauty case con spazzolino, dentifricio, cura igiene intima, trucchi, spazzola, creme idratanti;
- 1-2 confezioni di assorbenti post parto
- 1 confezione di salviettine umidificate
- 1 confezione di fazzoletti;
- 1-2 asciugamani;
- 2-3 reggiseni per allattamento;
- vestiti di cambio per l’uscita dall’ospedale;
- carica batterie cellulare;
- biscotti o crackers da tenere di scorta e non dimenticate di avere sempre una bottiglietta d’acqua sul comodino (per il latte vi farà bene idratarvi)
- monete per le macchinette automatiche
- 3 paia di calzini di cotone
- tisane galattofore come questa della Weleda o integratori per facilitare la produzione del latte come Più Latte Plus. L’ostetrica del primo (e unico) corso pre-parto che ho seguito ci aveva consigliato questo tipo di integratori. Ammetto che ho sempre avuto latte a sufficienza ma con il fatto di aver fatto il cesareo la montata ha sempre tardato ad arrivare (con mia relativa ansia) e queste bustine mi hanno aiutato… magari è stato anche semplice “effetto placebo”. Certo è che me le porterò anche a questo giro…
- Gel amuchina per FAR LAVARE LE MANI A CHI VIENE A TROVARVI. I neonati hanno un sistema immunitario ancora immaturo e quindi è molto importante lavarsi le mani prima di toccarli per proteggerli dal rischio di batteri e virus (tanto più se chi è venuto a trovarvi in ospedale ha preso dei mezzi pubblici). Vi capiterà, perché vi capiterà, che arrivi il parente o amico di turno che si fiondi verso la culletta dove dorme il vostro bambino e lo accarezzi. Onde evitare la spiacevole situazione di doverlo “riprendere”, offrite subito dell’amuchina ai visitatori in modo da giocare d’anticipo e ricordare loro l’abc dell’igiene quando si è davanti a un bimbo di pochi giorni.