Non sono mai stata un talento in cucina. Ho sempre guardato con grande ammirazione quelli che riuscivano, con un frigo oggettivamente vuoto e soli tre ingredienti apparentemente slegati e incompatibili, a tirar fuori una ricetta da chef stellato.
L’arte culinaria proprio non mi appartiene, sebbene mia nonna mi ricordava sempre di avere avuto un bisnonno cuoco.
In cucina non improvviso mai e seguo pedissequamente le indicazioni della ricetta (almeno, ci provo). Nonostante questo, infatti, il risultato finale è sempre una incognita. Rimpiango di non avere quella dote innata di chi ti risponde, quando gli chiedi le dosi: “vado a occhio”.
E così, negli anni, mi sono focalizzata su poche ricette ma buone, che mi aiutassero a rafforzare la mia autostima in cucina. Una di queste la chiamo semplicemente: “fagottini ripieni di crescenza”. Un nome semplice per una ricetta facile e veloce che si presta a essere fatta con i bambini.
La sua facilità è disarmante, ma al tempo stesso garantisce un ottimo risultato con il minimo sforzo anche se si è negati in cucina: ecco perché l’ho insegnata subito ai miei figli.
I fagottini alla crescenza sono il mio salva-figuracce: in qualsiasi occasione ricevo sempre complimenti entusiasti. Sembra una ricetta ben più elaborata di quello che è, e permette anche variazioni e accostamenti creativi.
Ovviamente per una buona riuscita occorre una materia prima di qualità. Ecco perché il primo ingrediente irrinunciabile è la Certosa Galbani. Altri tipi di stracchino o crescenza, infatti, fuoriescono dal fagottino, oppure perdono troppo siero di latte durante la cottura nel forno, inzuppando quindi la pasta sfoglia e facendola perdere in fragranza. La crescenza Certosa, invece, si scioglie il giusto senza perdere la sua classica consistenza cremosa. Inoltre, è ricca di calcio e fosforo oltre che fresca e genuina in quanto senza conservanti: gli unici ingredienti, infatti, sono il latte (lombardo e piemontese proveniente solo da filiere certificate) e i fermenti lattici vivi.
La mia più grande soddisfazione è stata quando mio figlio azzittì la nostra vicina di casa alla domanda: “Ma la mamma te li fa fare i biscotti in casa?”, le rispose: “noi non facciamo i biscotti perché li sanno fare tutti. Noi facciamo i fagottini alla crescenza”.
Ecco, forse quando diventerà grande gli spiegherò che gli ho insegnato i fagottini perché i miei biscotti sono duri come il marmo. Ma questa è un’altra storia.
Passiamo alla mia ricetta-rivincita per la quale vi servono solo due ingredienti: un rotolo di pasta sfoglia rotonda brisè e un panetto di crescenza Certosa Galbani.
1.stendente la pasta sfoglia e tagliatela in 4 parti uguali
2. tagliate a cubetti la crescenza Certosa
3.disponete 3/4 cubetti di crescenza al centro del triangolo ottenuto
4.piegate la sfoglia a portafoglio intorno alla crescenza e chiudete in cima il fagottino
5.decorate la superficie del fagottino a piacere
6.mettere un foglio di carta da forno sulla teglia e disponete – distanziandoli tra loro – i fagottini
7.mettete in forno a 180° per 20 minuti. Controllate di tanto in tanto la cottura
8.Lasciateli intiepidire e servite
Vi suggerisco di provare questa ricetta e di farla assieme ai vostri figli. Ho scoperto che coinvolgerli in attività culinarie è un ottimo momento relazionale capace di dare soddisfazioni a me ma anche a loro. Giacomo e Mattia escono rinforzati nella loro autostima quando vedono uscire dal forno qualcosa di buono fatto con le loro mani: quasi non ci credono.
E chissà che quando saranno grandi si ricorderanno dei giorni piovosi in cui, per intrattenerli, ci inventavamo chef stellati a piegare i fagottini con la crescenza.
Post in collaborazione con Galbani