Chi non si è mai chiesto se non sia opportuno o meno dare baci in bocca ai bambini? Molti genitori, e lo capisco, hanno l’abitudine di baciare i propri figli sulla bocca. E’ innegabilmente un gesto d’amore, un’effusione di tenerezza tra mamma e bambino. Ma in realtà sarebbe un’abitudine da evitare superati i 3 anni di età.
Infatti, come ben spiega Daniele Novara nel libro “l’esssenziale per crescere”, dopo il primo anno di vita per il bambino inizia una graduale separazione che favorisce lo sviluppo della consapevolezza che esiste una differenza tra lui e la mamma.
Nel secondo e terzo anno di vita – sostiene Novara – il bambino va alla scoperta del proprio corpo: in altri termini, la sua libido si sposta verso se stesso, ed è molto importante che la madre assecondi questo suo progressivo spostamento di interesse.
Ho iniziato a interrogarmi sul significato del bacio sulla bocca da quando mio figlio di quasi 5 anni ha iniziato a volermi baciare sulle labbra per poi dirmi: “ecco, adesso siamo fidanzati”. E’ ovviamente un gioco innocente, attraverso il quale però, sperimenta anche oltre quali limiti gli sia concesso spingersi.
Istintivamente non mi è mai venuto di baciare di proposito i miei figli sulla bocca, sebbene accidentalmente sia capitato. Probabilmente in questo ha influito il fatto che caratterialmente non sono particolarmente espansiva e affettuosa, anche se ovviamente con i miei figli mi sono sciolta parecchio.
Da quando mio figlio ha iniziato a pretendere il bacio sulle labbra mi sono chiesta il perché, visto che non è mai stata una nostra abitudine. E guarda caso, l’età in cui ha iniziato a cercarlo è la stessa che in alcuni libri viene indicata come l’età del complesso edipico, intorno ai 4 anni.
E’ infatti proprio verso questa età che il bambino torna a interessarsi al corpo dei genitori: in pieno complesso edipico si rivolge al corpo dell’adulto in un senso nuovo, con una sorta di intenzionalità, per subentrare all’altro genitore. Per evitare quindi l’innescarsi di processi morbosi, afferma Novara “E’ necessario che il genitore favorisca questo processo di crescita evitando i baci sulla bocca”.
La bocca infatti è per i bambini una zona erogena per eccellenza. Se la mamma mantiene l’abitudine di questo gesto, il piccolo continuerà a cercarlo. Perché sa che è una pratica da fidanzati (si tratta infatti di una esplicita competizione sessuale nei confronti del padre).
In ogni caso, senza sempre dover per forza scomodare Freud e il complesso edipico,superata una certa età è importante che siano i genitori a limitare una linea di confine chiara tra loro e i figli.
Come forse saprete, l’età neonatale è quella del contatto epidermico dove la mamma e il bambino è giusto vivano in perfetta e armoniosa simbiosi. E fin qui quindi tutto bene.
Verso i 6 anni però, le cose cambiano. A partire da questo momento è fondamentale che il bambino/a attribuisca significato al concetto di pudore, di privacy.
Il pudore si impara, e i pedagogisti sostengono che sia importante insegnarlo perché la riservatezza è necessaria all’individuazione e al successivo benessere sessuale dei futuri adolescenti.
Ad esempio, quello che il bambino a una certa età è in grado di fare autonomamente (come pulirsi in bagno), deve poterlo fare da solo, perchè questo crea rispetto reciproco, competenza e autonomia.
Il nodo cruciale è che non sono i genitori l’oggetto sessuale dei figli, ma i figli devono cercarsi i propri oggetti sessuali all’esterno della famiglia.
Ecco perché insomma, superata una certa età, i baci sulla bocca andrebbero riservati al partner, non ai bambini.
La questione resta molto dibattuta anche da un punto di vista psicologico e non solo psico-pedagogico. Alcuni esperti mettono anche in guardia sul fatto che talvolta sia il genitore inconsciamente a non accettare la crescita del bambino. Pertanto, continuare a baciarlo sulla bocca, più che rispondere a una reale esigenza del bambino potrebbe invece indicare la voglia del genitore di non separarsi dal bambino.
Alla luce di queste considerazioni, personalmente cerco di prestarci più attenzione.
Quando mio figlio prova a baciarmi sulla bocca, attraverso l’espediente del gioco, sostituisco questa pratica affettiva con il solletico, abbracci e baci da altre parti, dichiarando apertamente che “la mamma i baci sulla bocca li dà solo al papà che è il suo fidanzato…”
E’ pur vero però che, se il bacio sulla bocca diventa ufficialmente “proibito” potremo stare certi che i nostri figli faranno di tutto pur di strapparcene uno. Ecco allora che la vera difficoltà sta nel riuscire a evitarlo in modo spontaneo e senza forzature, sostituendolo con altre affettuosità più adatte all’età.
L’essenziale per crescere di Daniele Novara e Silvia Calvi