Sull’alimentazione nei bambini se ne sentono un po’ di tutti i colori. Mai quanto in questo periodo della mia vita mi sento in sintonia con quanto diceva un filosofo tedesco: “siamo ciò che mangiamo”. Non c’è affermazione più veritiera e della quale forse si ha poca consapevolezza. Da quando allatto mia figlia presto molta più attenzione a quel che mangio: ad esempio ogni mattina mi preparo una spremuta d’arancia. E anche nel periodo della gravidanza ho avuto un rapporto d’amore con il cibo perché sapevo che non avrebbe nutrito soltanto me. L’idea che tra pochi mesi dovrò iniziare lo svezzamento mi ha portato a interrogarmi su alcune questioni, relativamente alla quali c’è ancora troppa confusione in giro, soprattutto in rete.
Se voglio sapere di più in tema di alimentazione faccio un giro sul sito di Nutripedia – InformaTI per crescere – in cui scienziati, esperti divulgatori, nutrizionisti, pediatri, ginecologi si sono uniti per intercettare le fake news e dare informazioni corrette in tema di alimentazione nei primi 1000 giorni di vita del bambino (per approfondire vedi “La regola dei 1000 giorni”). Clicca qui
Ho quindi avuto conferma del fatto che, l’alimentazione del bambino è tutelata da una specifica regolamentazione e gli omogeneizzati stessi sono sottoposti a controlli di qualità davvero severi.
Talvolta per eccesso di zelo si fanno più danni che altro: ci si sente magari più sicure a comprare la carne dal macellaio e a tritarla noi perchè “fresco è meglio”, senza però informarci sulla provenienza di quella carne.
Non sto dicendo che andare dal macellaio sia sbagliato, ma che sia importante fare acquisti consapevoli. D’altra parte, un’alimentazione sana e consapevole passa innanzitutto attraverso la smentita dei luoghi comuni che potrebbero inficiare una corretta nutrizione nei primi 1000 giorni di vita del bambino, determinanti per una crescita sana.
Non basta, infatti che un alimento sia “fresco” per essere sicuro, importante è anche la sua provenienza. Laddove non sia possibile risalire alla provenienza, penso ci si possa fidare maggiormente di prodotti che devono sottostare a una rigida normativa di controllo e sicurezza.
Stesso discorso vale anche per un altro luogo comune: “con la dieta vegetariana i bambini crescono meglio”. Sempre sul sito di nutripedia.it, per chi lo desiderasse, è possibile approfondire questo tema tornato alla ribalta con le ultime mode in tema di alimentazione.
Prima di “sposare” un regime alimentare restrittivo come è quello vegetariano (o vegano), bisogna considerare che l’organismo di un bambino è in continua crescita, pertanto non va considerato un “piccolo adulto” che quindi potrebbe tranquillamente vivere bene anche senza le proteine della carne.
Quindi, nel caso in cui venga seguito tale modello alimentare durante il divezzamento è necessario assicurare un’adeguata densità energetica della dieta, apporti adeguati di proteine vitamina B12, D, acido folico, acidi grassi omega 3 (in particolare DHA) ferro, zinco e calcio.