La prima colazione per me è il pasto più importante. Non solo fisicamente, ma anche mentalmente. É quel momento in cui ritagliarmi uno spazio tutto mio e, al tempo stesso, condividerlo con i miei figli. Ecco perché quando mi capita di saltarla mi sento di aver iniziato male la giornata.
Sono cresciuta con il tormentone “la colazione è il pasto più importante della giornata” perché al risveglio l’organismo è reduce da un digiuno notturno di quasi 12 ore, le riserve energetiche sono ridotte ed è fondamentale fare rifornimento di calorie/energie per affrontare la giornata. Questo vale per tutti, ma per i bambini in particolare. Per questo motivo, da quando sono mamma, ho cercato disperatamente di convincere anche i miei figli a farla, cercando di dare il buon esempio e apparecchiando tutto con cura.
E’ stata un’ardua lotta perché, fosse per loro, la salterebbero del tutto! E allora ho imparato a prenderli per la “gola”, cambiando spesso le proposte. Fatta eccezione per il latte di riso del più piccolo e del té per Giacomo, il resto varia spesso anche in base alla stagione: in inverno prediligono i biscotti, in estate via libera a frutta e yogurt.
Visto che non sono mai stati amanti della colazione, negli anni ho cercato di trasformare questo momento in un’occasione per stare insieme prima di dividerci per l’intera giornata. La buona abitudine ha attecchito, infatti i miei figli quando nel week end mi alzo dopo di loro, mi aspettano per farla. A casa nostra quindi “fare colazione” è anche e sopratutto un modo per stare insieme.
Ma non è certo stato facile arrivare a questa vittoria: ricordo che all’inizio apparecchiavo tutto e mentre sorseggiavo il mio irrinunciabile té al latte, i miei figli mi facevano compagnia bevendo al massimo un bicchiere d’acqua frizzante. Era abbastanza desolante, tuttavia ero convinta che se ci si siede a tavola vicino a qualcuno che si prepara una fetta biscottata con la marmellata, si corre il rischio di assaggiare almeno qualcosa.
Il buon esempio l’ho costruito così: facendo colazione da sola ma chiedendo ai miei figli di aiutarmi a prepararla. Con il tempo hanno iniziato a prepararla anche per loro e, per la mia gioia, a mangiare qualcosa.
Come sostengono gli esperti del team di “Nutripedia – InformaTI per crescere”, un’adeguata prima colazione ha un impatto significativo sull’assunzione di alimenti a pranzo, riuscendo a ridurne gli eccessi.
Numerosi studi dimostrano che i consumatori regolari di prima colazione sono meno predisposti al sovrappeso e all’obesità.
Infatti l’assunzione di alimenti a pranzo viene ridotto all’incirca di 100 kcal nei bambini che assumono una buona prima colazione. La validità della colazione può essere quindi individuata nella sua capacità di regolare l’assunzione di energia nei pasti successivi e nel fornire micronutrienti (ad es ferro e zinco) che altrimenti sono spesso carenti, specie negli adolescenti.
Inoltre, la prima colazione può condizionare in modo significativo la performance scolastica contribuendo a un miglioramento della capacità di memorizzazione, del livello di attenzione, della capacità di risoluzione di problemi matematici e della comprensione durante la lettura e all’ascolto.
Al contrario, una mancata alimentazione dopo un digiuno prolungato notturno sembrerebbe essere correlato ad una più scarsa prestazione nelle prime ore della giornata, ovvero a minore capacità di concentrazione e resistenza durante l’esercizio fisico.
Sebbene la mattina sia un momento frenetico per molte famiglie, è bene non rinunciare mai alla prima colazione perché la sua assunzione o meno può influenzare tanto l’andamento della giornata quanto la crescita a lungo termine del bambino.
E voi? riuscite a far fare la colazione ai vostri figli? In che modo siete riusciti a convincerli?
Sono curiosa di conoscere le vostre esperienze e abitudini!