Il gioco è una delle chiavi per favorire lo sviluppo intellettivo ed emotivo del neonato. L’esperienza, l’apprendimento e la crescita stessa passano attraverso di esso. Come sostiene il neuropsichiatra infantile Alvaro Bilbao nel libro “Il cervello dei bambini spiegato ai genitori”:
“Il cervello del bambino è progettato per imparare giocando. Quando giochiamo con un bambino, lui entra in modalità apprendimento: tutti i suoi sensi sono focalizzati sull’attività. Attraverso l’attività ludica il bambino è capace di pensare e di agire con intelligenza e maturità superiori a quelle tipiche della sua età perché il gioco espande la mente come nessun’altra attività è in grado di fare.“
Anche la pedagogista Maria Montessori ha paragonato la mente del bambino nei primi anni di vita a una spugna e l’ha chiamata “mente assorbente”, riferendosi proprio alla straordinaria capacità di ogni piccolo di assorbire ciò che lo circonda senza fatica.
Ecco perché il ruolo dei genitori in questo processo di crescita è importante. Siamo infatti noi a fornire al bambino gli stimoli adeguati per favorire le sue abilità fisiche, cognitive e la sua competenza emotiva. Vediamone insieme alcuni suddivisi dagli 0 ai 6 mesi.
Nei primi mesi di vita il neonato ha bisogno del contatto con i genitori per sentirsi al sicuro. Cullarlo o portarlo in fascia permette al bambino di scoprire il suo corpo e, sentendosi al sicuro tra le nostre braccia, acquisterà quella fiducia in se stesso che gli permetterà, nei mesi successivi, di buttarsi alla scoperta del mondo.
Gli esperti parlano di endogestazione, riferendosi alla gravidanza, e di esogestazione riferendosi al periodo successivo alla nascita, per sottolineare come il bisogno di contatto del bambino e di simbiosi con la mamma perduri anche dopo la nascita.
E’ bene quindi assecondare questo bisogno di contatto senza temere di “fargli prendere il vizio”. A questo proposito, vi consiglio la lettura del libro “E se poi prende il vizio?”, in cui l’autrice spiega molto bene come i luoghi comuni relativi al rischio di viziare i bambini non abbiano alcuna base biologica, ma siano unicamente frutto di pregiudizi ideologici.
Come afferma Giorgia Cozza nel libro “I giochi più stimolanti e creativi da 0 a 6 anni”: la prima occasione di gioco, intesa come fonte di esperienza e stimolazione sensoriale, è offerta dal contatto con il corpo del genitore, dal dialogo di sguardi, dall’ascolto della loro voce.
1- Nei primi tre mesi di vita una buona abitudine è quella di spiegare al nostro bambino cosa stiamo facendo. Ad esempio durante il cambio del pannolino, suggerisce Giorgia Cozza, basta raccontargli quello che facciamo: adesso ci laviamo, ci asciughiamo, ci mettiamo il pigiamino. Questo dialogo (sebbene ci possa apparire un monologo) favorisce lo sviluppo cognitivo, linguistico e relazionale del bambino. Anche se non comprende il significato delle nostre parole, intende però le emozioni che gli trasmette la nostra voce.
2- La voce della mamma (o del papà) sono molto importanti per il piccolo, ecco perché la seconda buona abitudine da adottare è quella di leggergli delle storie (magari in rima – leggi qui per avere qualche spunto di lettura). Anche cantare per lui può essere molto utile, e non importa se siamo stonati (non se ne accorgerà ;-)).
3- Per quanto riguarda i giochi, in questa primissima fase, un altro buono stimolo per il neonato è rappresentato dalla classica giostrina per la culla. Il neonato, infatti, vede bene a una distanza di circa 25-30 centimetri e quindi è già in grado di mettere a fuoco la giostrina, che sarà fonte di grande attrazione.
La mia bimba è decisamente attratta dai colori vivaci dei pupazzetti del bosco, che si muovono a ritmo di una incantevole melodia. Elisa, come tutti i bambini, dimostra una netta preferenza per brani di musica classica, che la fanno rilassare e addormentare.
La nostra giostrina, per fortuna, ha ben 25 alternative di canzoni tra Mozart, Bach e suoni della natura che possono intrattenerla per oltre 20 minuti consecutivi. Di tanto in tanto ho l’impressione che Elisa cerchi di toccare la giostrina: uno sforzo molto prezioso che stimolerà il suo sviluppo visivo e la coordinazione motoria.
Dalla nascita ai 3 mesi, come abbiamo appena visto, le attività di gioco esercitano le capacità nel vedere, udire, sentire, muoversi. Una volta che il bambino è diventato più esperto nell’usare i sensi per esplorare l’ambiente, il gioco gli dà l’opportunità di mettere all’opera le sue nuove capacità. Giocando farà scoperte, anticiperà avvenimenti, svilupperà il coordinamento e risolverà problemi.
Intorno al terzo-quarto mese il bambino impara ad afferrare gli oggetti.
Questo è il momento giusto per metterlo su un tappetino morbido in modo che possa iniziare a muoversi liberamente e a sperimentare lo spazio che lo circonda, al di fuori del vostro corpo.
“Fino al giorno in cui il piccolo imparerà a spostarsi da solo gattonando e poi camminando, il tappeto sarà il suo regno, la sua palestra dove allenare corpo e mente” (Giorgia Cozza)
Noi abbiamo molto apprezzato il tappeto-gioco Tiny love dal design in bianco e nero a contrasto, che favorisce la stimolazione visiva. Inoltre, sono presenti degli inserti di materiali differenti (velluto, panno lenci, raso) per stimolare le capacità sensoriali e tattili. Anche lo specchietto regolabile è stato una piacevole scoperta per Elisa, che un po’ lo mette in bocca e un po’ lo osserva con curiosità.
1- Sedetevi sul tappeto insieme a lui e posizionategli davanti un giocattolo, un sonaglietto che attiri la sua attenzione e muovetelo da sinistra a destra. Un altro giorno introducete il movimento su e giù dalla cima dei capelli al mento. Infine, potete sperimentare un movimento circolare. Seguire un oggetto, infatti, sviluppa le sue capacità visive.
2- Il gioco dello specchio è una bella scoperta per il bambino che ancora non è in grado di riconoscersi nell’immagine riflessa (accadrà verso i 5 mesi), ma data la sua predilezione per i volti (leggi articolo qui) sarà indubbiamente incuriosito.
3- Aiutatelo a sperimentare le capacità motorie: mettete il bambino carponi sul tappeto e ponete i palmi delle vostre mani contro le piante dei piedini. Il bambino si allungherà in avanti, spingendo prima contro una delle vostre mani, poi contro l’altra. Se lo lasciate a terra sul tappeto farà da sé anche queste prove, che preludono l’andare a gattoni.
Verso i 5 mesi il principale mezzo di esplorazione degli oggetti è ancora la bocca e lo sarà ancora per molto tempo. Il bambino sta perfezionando l’abilità di afferrare e di tendersi. I giochi sul tappeto continuano, ma in questa fase non si accontenterà di osservare gli oggetti, ma vorrà afferrarli, torcerli ed esaminarli.
1- Offritegli un sonaglio, prima nella mano sinistra e subito dopo nella destra. Portateglielo vicino per farglielo prendere, ma senza metterglielo in mano. Il piccolo sforzo che sarà costretto a fare lo renderà felice.
2- Stendete una trapunta sul pavimento e ponetevi sopra il bambino, poi sollevatela delicatamente per aiutarlo a girarsi dalla pancia alla schiena e viceversa.
Verso i 6 mesi padroneggia molti suoni con consonanti compreso ma’-mà, pà-pà, dà-dà. Quando il bambino pronuncia suoni significativi come ma’-ma’ o pa’-pa’ inevitabilmente l’adulto in ascolto li ripete mostrando la sua gioia. Il bambino risponde all’entusiasmo di mamma o papà emettendo molte volte queste sillabe ed è questo tipo di rinforzo che lo aiuta gradualmente a passare dalla lallazione al linguaggio.
3- Imitate i versi del vostro bambino e mentre li pronunciate mettete le dita del bambino sulle vostre labbra in modo da fargli sentire le diverse vibrazioni prodotte da ogni suono.
Questi sono solo alcune delle innumerevoli attività e giochi da fare insieme al vostro bambino che trovate nei libri che vi presento nel video qui sotto.
Il cervello dei bambini spiegato ai genitori – Alvaro Bilbao
Il mio bambino da 0 a 1 anno – Marylin Segal
I Giochi più stimolanti e creativi da fare con i tuoi bambini da 0 a 6 anni – Giorgia Cozza
E se poi prende il vizio? di Alessandra Bortolotti
post in collaborazione con Tiny Love