Durante la settimana dell’allattamento conclusasi lo scorso ottobre, girava una maglietta, indossata da una donna dal seno prosperoso con su scritto: “io produco latte, qual è il tuo super potere”?.
In effetti, sembra proprio che si possa annoverare tra i super poteri: quando i miei figli hanno visto che dal mio seno zampillava latte se la sorellina piangeva, mi hanno guardato come se venissi da un altro pianeta. In realtà, il fatto ancor più sorprendente è che il latte materno sia un alimento unico, inimitabile, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo.
Inoltre, il latte che la mamma produce rafforza le difese immunitarie ed in più il bambino che attraverso il latte materno ha già conosciuto la vasta gamma dei sapori, sarà più incline a provare cibi diversi.
Non vi è alcun dubbio quindi che l’alimento migliore in assoluto per il bambino sia il latte di mamma. Ma anche la donna che allatta può trarne benefici a breve e lungo termine: ad esempio l’allattamento aiuta l’utero a tornare alle sue dimensioni originarie più velocemente.
Tuttavia, sebbene sia la cosa più naturale e salutare del mondo, non è vissuta così da tutte le neomamme. In questi mesi ho avuto modo di confrontarmi con diverse donne e leggere le loro esperienze mi ha aperto un mondo nuovo: c’è chi avrebbe desiderato moltissimo allattare ma non è riuscita e c’è chi è riuscita nell’impresa ma non ne ha affatto un buon ricordo. Oppure c’è chi, come me, è riuscita ad allattare con qualche difficoltà iniziale. Ecco, dalle varie testimonianze raccolte in giro, posso affermare che avviare l’allattamento è stato facile, immediato e “naturale” solo in casi rarissimi.
Difficile infatti non ricordarsi delle difficoltà iniziali: l’ansia della montata lattea e il dolore ad ogni poppata a causa delle ragadi.
Tralasciando le mamme fortunate alle quali il latte arriva in fretta e abbondante, nei primi giorni dopo il parto il seno produce di norma solo il colostro e, se si è reduci da un cesareo, il latte in genere non arriva prima della quarta/quinta giornata.
In questa estenuante attesa – passando per il latte “di transizione” – vostro figlio andrà probabilmente incontro a un calo ponderale.
Questo significa che se non siete fortunate a trovare delle ostetriche che vi supportino nel modo è facile cedere alla tentazione di mollare.
Ecco allora alcuni rimedi per facilitare la produzione del latte:
A me ha aiutato Piùlatte di Humana che mi era stato consigliato all’epoca del mio primo figlio dall’ostetrica del corso pre-parto. Piùlatte è un integratore a base di Silitidil (complesso brevettato con Cardo mariano – pianta nota per le sue proprietà) e di Galega officinalis che svolge una funzione galattogoga, cioè aiuta la produzione di latte.
E così, al terzo giorno di ospedale, quando ancora non c’era alcuna traccia di latte, ho preso dal cassetto la mia bustina di Piùlatte e nello stesso tempo ho continuato ovviamente ad attaccare la piccola al seno il più possibile in modo che stimolasse la montata. E così, in quinta giornata il latte finalmente è arrivato.
Insomma allattare è sicuramente un super potere che dona ai nostri figli altrettanti “super poteri” in termini di benessere. Purtroppo non si può dire che avviarlo sia per tutte una passeggiata. Voi che difficoltà avete incontrato? quali suggerimenti dareste a una mamma che desidera allattare per superare le criticità iniziali?