Questa estate, sull’orlo di una crisi di nervi, mi sono concessa una pausa di relax senza bambini con mio marito alle terme.
Ero, infatti, reduce da una settimana da incubo trascorsa al mare con i miei due figli e una mia amica con rispettivo pargolo e sentivo il bisogno di recuperare le energie vitali.
Durante questo weekend romantico, mentre camminavo con mio marito per i viottoli acciottolati della graziosa Ovada e quasi dimentica di essere madre (erano bastate 12 ore di stacco, altrettante di sonno profondo e una cena seduta dall’inizio alla fine) ecco che l’insegna di una libreria attrae la mia attenzione.
“No Giulia, non entrare! Anche questa volta finirai seppellita dai manuali di pedagogia ancora più confusa di quando sei entrata!”. Eppure, dopo solo mezz’ora, inaspettatamente consegnavo piena d’orgoglio nella mani della cassiera il mio “sacro Graal”: “La Sfida della Disciplina – Governare il caos per favorire lo sviluppo del bambino” di Daniel J.Siegel Tina Payne Bryson.
La mia intuizione si è rivelata corretta: questo libro, dei tanti letti, è il primo che nella mia lista non può mancare.
Sfogliandolo nella libreria, mi era rimasta impressa una frase che ho scoperto poi essere utilizzata anche dagli alcolisti anonimi.
Probabilmente avevo solo bisogno di credere che un cambiamento radicale fosse non solo auspicabile, ma anche possibile: “possa io avere il coraggio di cambiare ciò che può essere cambiato, la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, e la saggezza per comprendere la differenza tra le due cose”.
Prima di passare ai 3 motivi per cui vi consiglio la lettura di questo testo, vorrei soffermarmi sui metodi tradizionali e più “comuni” che gli autori del libro sapientemente sovvertono:
1- L’approccio secondo il quale i genitori dovrebbero ignorare completamente una crisi di collera o un capriccio finché “non si esaurisce da solo”: questa strategia non solo solitamente è inutile, ma può essere controproducente.
2- La tecnica di infliggere punizioni severe a un comportamento sbagliato: questo atteggiamento, infatti, fa sì che i bambini non si concentrino su quanto hanno fatto di scorretto, ma dirigano tutta la loro attenzione sui genitori “cattivi” o ingiusti, perdendo completamente di vista come sia “auspicabile” o non comportarsi.
1- Non ha la presunzione di darti la ricetta infallibile per far bene. Quando leggo testi che propongono “soluzioni definitive”, mi sento sempre come se fossi sbagliata, come se tutto quello che ho sempre fatto prima, fosse tremendo. Questo, invece, è un libro diverso. Basta pensare che in appendice vi è un capitolo dal titolo “Quando è l’esperto a sbagliare”… per la serie “nessuno è perfetto”, la lettura di queste pagine mi ha immediatamente dato un certo senso di conforto.
2- Il libro distingue gli obiettivi di una disciplina a breve termine (risolvere situazioni limite ottenendo nell’immediato collaborazione e ubbidienza dai nostri figli) da quelli a lungo termine (favorire uno sviluppo equilibrato del cervello, educando i nostri figli ad allenare l’autocontrollo per essere persone migliori). Disciplina significa “istruire e insegnare e non rimproverare o punire”, e a questo scopo si affronta anche il tema della mindsight, ossia la vista della mente che comprende la capacità di vedere dentro di sé e di essere empatici verso gli altri.
3- Viene fornito un metodo educativo chiaro, preciso ed efficace basato sul concetto che il cervello, come dimostrato dalle neuroscienze, è “plastico” e può quindi essere modellato in misura significativa dalle esperienze che offriamo come genitori.
Il cervello si compone di una parte superiore “pensante” e più saggia e una “inferiore” reattiva e antica definita “rettile”. Sta a noi decidere quale parte del cervello rafforzare nei nostri figli: se scatenare la reattività del cervello “rettiliano” (responsabile delle emozioni intense quali rabbia e paura), oppure attivare la sua parte pensante. Già, in base a come ci comportiamo noi abbiamo questo potere, ed esserne consapevoli è un qualcosa che mi ha fatto rivedere completamente il mio modo di comportarmi con i bambini, dato che il libro offre strumenti semplici e pratici per “allenare” le regioni superiori.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto sono le simpatiche vignette esplicative a supporto del testo, tipo queste:
Invece della solita punizione sempre uguale | Aiutiamolo a fare pratica nel decidere bene |
Insomma, un volume che non può a mio avviso mancare nella libreria di un genitore che voglia seguire uno stile educativo non soltanto basato sul buonsenso, ma anche sulle più recenti ricerche neuroscientifiche.
Nella sezione LIBRI IN PRATICA– trovate anche un approfondimento sui 4 strumenti da utilizzare nella “pratica quotidiana” con i vostri figli estrapolati dalla lettura di questo libro. Buona lettura!
1-Gestire i capricci al supermercato
Come lo humor può aiutarci a recuperare le situazioni in cui tutto sembra perduto
2- Bambini e regole: la strategia del Sì condizionato
3- Come gestire le emozioni del bambino
quando è in preda a una crisi isterica
4– Quando urlare non serve a nulla
Magari urlare dentro di noi anche sì… ma non contro i nostri figli