Come imparare a disegnare? Ci sono cose che nessuno ci può insegnare e che semplicemente abbiamo già dentro di noi, basta darci il tempo di ascoltarci e trovarle. E una volta trovate, sarà la nostra volontà ad allenarci e a coltivarle con impegno, costanza e dedizione che determinerà il farle fiorire o meno.
Non è tanto una questione di talento, ma di atteggiamento mentale verso le nostre attitudini e predisposizioni “naturali” che ci permette di acquisire dimestichezza in quel determinato ambito.
Il disegno è una di quelle cose che divide in due categorie: chi sa disegnare da chi non è capace, chi è negato e “non sa tenere la matita in mano”, “non è portato” e via dicendo…
Eppure, se io oggi sono capace di disegnare non è perché sono “nata con la matita in mano”, ma perché la matita l’ho presa e tenuta a lungo in mano prima di vedere dei risultati. Ricordo che ho imparato da sola a disegnare semplicemente mettendomi a copiare le illustrazioni dei libri.
Oggi, quando rivedo i libri della mia infanzia che mia madre ha conservato con cura, mi colpisce il fatto che non ricordo tanto la storia narrata, ma ad essermi famigliari sono le immagini che la rappresentano, forse perché era su quelle che passavo ore e ore nel tentativo di ricopiarle.
Il disegno forse altro non è che la volontà di appropriarsi della bellezza che vediamo. O almeno, per me è stato così.
L’altra mattina i miei figli mi hanno chiesto di disegnare (in realtà perché volevano pasticciare con i colori – a quale bambino non piace farlo?) e io, sapendo quel che mi spettava, non proprio entusiasta, ho acconsentito.
Sul tavolo della cucina c’era un libro, “Il pesce pappagallo”, qualcuno ce lo aveva appoggiato per caso la sera prima. E sempre per caso ho dato ai miei figli il compito di provare a copiare un’immagine di quel libro, proprio come facevo io da piccola. Questo suggerimento è stato preso, con mia sorpresa, molto seriamente.
Dopo aver testato le tempere sui vestiti, sulla faccia e sul tavolo, finalmente sono approdati al foglio. Ci hanno messo tanto impegno e io sono stata a guardarli (anzi a fotografarli) con ammirazione. I risultati finali sono stati per me una soddisfazione al pari di quando, da piccola, dopo ore di tentativi riuscivo magari a disegnare una gamba che sembrasse davvero una gamba, e non quella di un tavolo.
L’idea di fare copiare i disegni dai libri ai nostri figli non è certo stata inventata da me, e sul mercato esistono dei piccoli libricini studiati proprio per questo compito (tipo questi “Disegno Passo dopo Passo” e “Disegno passo dopo passo – Animali), che sono fatto davvero molto bene e trovo assolutamente utili a partire dai 4 anni).
Tuttavia, credo che sia forse più efficace fare ricopiare ai bambini le storie che amano di più, perchè la loro passione verso i protagonisti della trama li potrebbe entusiasmare maggiormente e fare emergere il desiderio di disegnare.
La top 3 dei libri che i miei figli amano copiare è questa, e la vostra? fatemela conoscere nei commenti sottostanti 😉
Penso quindi che prendere spunto dai libri che più piacciono ai nostri figli, possa essere un buon modo per avvicinarli al disegno. Le passioni, a volte, nascono proprio così: per caso. Oppure, abitavano già dentro di noi, ma non c’erano stati dati i mezzi e le occasioni per scoprirle.