Leggere fa bene non solo agli adulti, ma anche ai bambini: li aiuta a crescere per molti motivi e molto a questo proposito già è stato detto e scritto.
Ho fatto una ricerca tra le varie fonti e ho raccolto di seguito i 6 motivi scientifici a mio avviso più interessanti e che meglio sostanziano l’idea per cui leggere ai nostri figli “una storia al giorno toglie il medico di torno”. Ma non perdiamo tempo ed entriamo nel vivo del nostro elenco:
Da uno studio americano sembra che per ridurre lo stress bastino anche solo 6 minuti di lettura. Se per i nostri figli non si può (si spera) ancora parlare di stress, di sicuro però la lettura “riposa” la mente e può essere utilizzata come buon “calmante” con i nostri figli. Non per forza quindi dobbiamo relegare l’abitudine della lettura prima di dormire, ma pensare di ritagliare anche altri spazi per leggere un libro insieme durante la giornata non può che far bene.
Se lo schermo può rallentare del 20/30 per cento la capacità di lettura, l’abitudine di leggere sin dalla prima infanzia permette ai nostri figli di acquisire il 50% di vocaboli in più rispetto a quelli che possono imparare dalla televisione o dalle conversazioni tra familiari. E’ sempre uno studio americano dell’Università di Berkeley in California a confermarcelo.
Esercitare la capacità di immedesimazione nei protagonisti delle storie aiuta a coltivare e sviluppare quella intelligenza emotiva che, permettendoci con una certa facilità di “metterci nei panni degli altri”, è alla base della buona riuscita delle relazioni interpersonali nella vita. Questo dato è stato confermato anche dagli studi di numerosi ricercatori.
Secondo l’americana Mayo Clinic leggere un libro prima di andare a letto facilita e accelera il processo di addormentarsi molto prima di quanto facciano schermi tv o tablet. Per un bambino addormentarsi vicino a uno schermo danneggia la sua qualità del sonno e addirittura la riduce di 20 minuti a notte.
Inoltre, costruire il rituale della “buona notte” con la lettura di una storia (possibilmente a voce alta) fa sì che il sonno venga vissuto dal bambino come una “dolce parentesi”.
Acquisire l’abitudine di leggere con regolarità potenzia la memoria. La lettura è un esercizio mentale, infatti il piacere di leggere non è un piacere naturale (com’è naturale invece il piacere di mangiare, giocare, muoversi etc) ma è un piacere indotto di tipo culturale, e quindi ha bisogno di essere “esercitato” nei contesti giusti e dagli stimoli giusti (“Leggere per crescere” di Nerina Vretenar).
I genitori in questo senso possono fare molto: non solo riconoscendo l’importanza della lettura e dimostrando rispetto per questa attività, ma anche dando l’esempio: magari, anziché guardare il cellulare o la televisione seduti sul divano accanto ai figli, si potrebbe provare a sostituire lo schermo con un buon libro. Più delle parole contano gli esempi, sarà difficile avere dei figli capaci di appassionarsi alla lettura se noi genitori la snobbiamo per primi. Si legge perché è un piacere, non si legge per “far piacere” a qualcuno.
Anche l’abitudine di leggere a voce alta ai propri figli può aiutarli a sviluppare il sano hobby della lettura. Tuttavia, intorno ai 9 anni età, molti genitori smettono di farlo perché reputano che siano in grado di farlo in modo autonomo. In realtà, secondo l’ultimo studio della Scholastic, è necessario continuare a leggere a voce alta ai propri figli per tutto l’arco delle scuole elementari, perchè questo li aiuterà a diventare a loro volta lettori più assidui. Un bambino che ha imparato a leggere ha bisogno di continuare a sentirsi leggere delle storie.
In questo modo il libro resta per lui una sorgente di piacere nonché di relazione con voi e non solo un oggetto di apprendimento.
E allora cosa possiamo leggere ai nostri figli? Se non sapete da che parte iniziale date un occhio alle recensioni che ho fatto sul mio canale Youtube a questo link (iscrivetevi al canale per non perdere le prossime ;-))
“Leggere per Crescere” – Come aiutare i figli ad amare la lettura di Nerina Vretenar